mercoledì 21 gennaio 2015

Di virus in virus

Il mio 2015 sul blog era iniziato con la promessa di essere più costante, ma si trattava di delirio vacanziero da mancanza di tachipirina e antibiotico per più di 15 giorni consecutivi...
Tornati nel grigiore milanese abbiamo presto riabbracciato loro, i VIRUS, che tanto ci sono mancati nel nostro Natale siculo (sì certo, come no...).

Quando iscrivi tuo figlio al primo anno di asilo te lo dicono: "starà più a casa che all'asilo". E tu pensi "sì vabbè, che esagerazione... si ammalerà ogni tanto, pazienza!". Quello che non immagini è che "ogni tanto" significa che frequenta 3 giorni e sta a casa 2 settimane filate, ad andar bene.

E quello che nessuno ti dice è che, inevitabilmente, in quelle 2 settimane a casa il piccolo scolaretto contagia sorellina, padre, madre, gatto, cane e pesce rosso, per non farsi mancar nulla! Con la pediatra ormai ho un rapporto più confidenziale che con mia madre e anche il numero del mio dottore è entrato di diritto tra i preferiti del mio telefono.

In questo turbinio di febbri, vomiti e nasi colanti riuscire a organizzare qualsiasi cosa, che sia la cena della sera o la doccia quotidiana, è fuori discussione, dunque stiamo diventando maestri dell'improvvisazione e paladini del "take it easy".

Tutto ciò per dire che l'anno nuovo non avrà portato le tanto sperate tranquillità e salute, ma ce la faremo comunque. Solo, con un po' di pazienza in più!

(E comunque, caro virus, non sentivamo la tua mancanza, grazie...)