Se in questo anno scarso avete imparato un po' a conoscermi, avrete ormai capito che sono una ritardataria cronica. E a conferma di questo, vi confesso che ho appena finito di preparare i regalini della Befana per Polpetta e per mia Nipote... Giusto all'ultimo, e comunque in tempo per garantire una sorpresina ad attenderle domani mattina.
Da buona ritardataria, mi sono accorta in extremis che i regali che avevo pensato non sarebbero mai stati nelle calze che avevo a casa, così mi sono inventata i sacchetti della Befana: un sacchetto di iuta che conteneva lenticchie e un sacchettino del pane, addobbati a dovere per ricordare il sacco del carbone e una calza, che la vecchina potrà riempire a dovere. Se anche voi siete alle prese con una Befana last minute, vi bastano forbici, colla e cartoncini colorati per realizzare quello che vedete in foto!
Mentre preparavo i regalini pensavo a cosa significava per me l'Epifanaia quando ero bambina... La mamma ci lasciava le calze piene di dolci appese accanto al letto in cameretta, a me piaceva tantissimo svegliarmi e riversare tra le lenzuola caramelle e cioccolatini, ma mi inquietava anche un po'l'idea che una vecchietta si fosse chissà come intrufolata in cameretta e si fosse avvicinata così tanto al mil letto!
Poi una sera ho trovato mia mamma in cucina che riempiva le calze di dolci, e la magia si é interrotta.
Sarà forse anche per questo che riempire le calze per Polpetta e Nipote stasera mi ha un po' commossa e un po' emozionata: pregustare la loro emozione nel vedere le calze piene la mattina, preparare con cura i regali e posizionare le calze sotto all'albero (non vicino al letto... traumi infantili...) mi ha divertita e mi ha fatto gustare un po' dell'emozione che da bambina provavo nel trovare la calza piena appesa accanto al mio letto.
Buona Epifania a tutti!
Nessun commento:
Posta un commento