martedì 28 aprile 2015

Il percorso per i pom-pom

Eccoci qui, reduci da una settimana di grandi raffreddori, antibiotici e bronchiti: una settimana di sole chiusi in casa a combattere moccoli giganti e tossi da drago (e stavolta nel giro dei malati mi ci sono trovata pure io!).
Capirete bene che in questa situazione la mente di una mamma le pensa tutte -ma proprio tutte!- per sopravvivere in casa con le due pupattole malate, per cui vi prego di non giudicarmi per l'entusiasmo con cui vi declamerò l'invenzione che ha salvato almeno un paio di pomeriggi: il percorso dei pom-pom!

L'idea mi è venuta mentre le bambine dormivano, stavo riordinando il delirio accumulato un po' ovunque e ho trovato due o tre tubi di cartone di diverse misure (rotoli della carta igienica o dello scottex, ad esempio). Li ho semplicemente attaccati con lo scotch carta alla porta del soggiorno, creando un semplicissimo percorso per pom-pom rotolanti o balzellanti.

Tempo di realizzazione: dai 2 ai 5 minuti netti (ma anche meno, se avete più rotoli e non dovete tagliarli a metà, come ho fatto io).

Risultato? Un successo incredibile: la grande si è divertita a improvvisare gare tra pom-pom rotolanti di diverse dimensioni, la piccola ha imparato, con una velocità incredibile, a infilare i pom-pom nei tubi e a vederli sbucare dall'altra estremità, ridendo come una matta.


Ecco la Polpettona intenta a recuperare il pom-pom dalla ciotolina in fondo al percorso... 


 ... ed eccola testare le diverse possibilità di discesa dei suoi "campioni"!



Non finirò mai di stupirmi del modo in cui i bambini riescano a prendere sul serio e con entusiasmo le idee di gioco più banali e semplici, ma questa è l'ennesima testimonianza del fatto che io dalle mie figlie ho ancora tantissimo da imparare!

giovedì 16 aprile 2015

Giochi sensoriali: la sabbia

Capita anche a voi, a un certo punto dell'anno, di avere un'insaziabile voglia di affondare i piedi o le mani nella sabbia finissima di qualche spiaggia caraibica? A me succede spesso in questo periodo dell'anno, quando i primi caldi mi mettono voglia di calzoncini e infradito e le vacanze estive sono naturalmente ancora lontane anni luce.

Così, quando la scorsa settimana mentre gironzolavo nel mio garden center preferito mi sono imbattuta in un sacco da 25kg (sì ecco, 25 kg... ancora non so come ho fatto!!!!) di sabbia per bambini, non ho potuto fare altro che caricarmelo in macchina e portarlo a casa alle pupattole!

Confesso che già da qualche tempo gironzolavo su internet alla ricerca di una vasca di sabbia da mettere in giardino, ma complici i gatti dei vicini che non perdono occasione per lasciare ricordini in ogni angolo, ho optato per una più sicura scatola di plastica, chiusa con coperchio, e riempita a dovere di sabbia finissima.

Certo, il recinto di sabbia è un'altra cosa, ma ho avuto comunque una conferma: ai bambini basta poco, e l'entusiasmo con cui hanno affondato le mani nella scatola piena di sabbia era tale che in fondo sono stata contenta di non aver comprato una vera sand box!

Le vasche sensoriali si adattano perfettamente alle diverse età delle bimbe, ed è bello vedere come ciascuna si sia approcciata in modo diverso al gioco: la grande ha giocato con formine e animali, mentre la piccola terremotina ha preferito svuotare la scatola, spargendo sabbia per tutto il prato (e anche sui miei pantaloni neri, che lasciare le impronte delle manine sul pantalone della mamma è moooolto più divertente!).

La consistenza particolarmente fine della sabbia ha interessato molto le piccole, soprattutto Maddy che ha "lavorato" con entrambe le manine indifferentemente, scavando nella sabbia anche con la manina più piccola.



Unica avvertenza: alla fine del pomeriggio di giochi con la sabbia in giardino, la vostra voglia di mare e infradito avrà raggiunto livelli da paura!

E se non avete un giardino in cui spargere sabbia come non ci fosse un domani, date un'occhiata alla "sabbia" fai da te che si può giocare anche in casa: cliccate qui per il mio vecchio post in merito!

martedì 14 aprile 2015

Del perché non chiudere un blog... (della serie, l'ennesimo nuovo inizio!)

Mi sto rendendo conto che ultimamente pubblico più post di scuse per la mia latitanza che racconti di quello che faccio con le bimbe, ma se accade ciò è proprio perché faccio così tanto con le bimbe che il tempo e le energie per il blog ultimamente sono sempre di meno.

In questi ultimi tempi sono successe tantissime cose e, anche se i post sono stati pochi, il pensiero è andato spesso a questo spazio virtuale che (chissà come e perché...) continua a vivere e a essere visitato anche se sono latitante.

Mi sono domandata spesso se fosse meglio chiudere il blog con un bel post di saluti e un bel cartello "chiuso per doppia figliolanza" (e si veda la foto, per capire DAVVERO cosa intendo...), ma non sono mai riuscita a darmi una risposta negativa.

Non ho aperto il blog con l'intenzione di guadagnarmi da vivere facendo questo di lavoro, ma con la voglia di condividere quello che si re-impara nella sfida che è essere mamma, una condizione che ci mette inevitabilmente in gioco, che ci chiama a un'attenzione e un impegno che coinvolgono ogni istante della nostra vita, dall'arrivo del nostro pupo e (credo) per sempre.

Nel mio caso specifico, poi, la sindrome di Maddalena ci ha regalato una sfida in più, e proprio dalla gioia che mi arriva dalle sue piccole conquiste quotidiane ho avuto la conferma che questo spazio virtuale non solo deve continuare a esistere, ma può arricchirsi anche grazie alla straordinaria esperienza che da un anno stiamo vivendo.

Per questo nuovo ed ennesimo inizio del blog ho scelto quindi di iniziare dedicando una pagina proprio alla Sindrome di Poland, con la volontà di far conoscere questa sindrome rara e con la speranza di poter essere d'aiuto a chiunque si trovi a fare in conti con questa sfida.

A prestissimo dunque, per tornare a sbirciare tra i pasticci che io e le bimbe combiniamo nei nostri pomeriggi casalinghi!

(Ah sì, nel frattempo abbiamo anche spento la prima candelina di Maddy!)