martedì 25 marzo 2014

Benvenuta Maddalena!

É arrivata con anticipo, come una bella sorpresa. Ha avuto la forza di aspettare il giorno che voleva, e di nascere il 25 anzichè il 24 marzo, perchè la sua vita è stata un dono speciale e come tale andava accolta in un giorno speciale, come quello dell'Annunciazione.

Maddalena è piccola, un frugoletto, ma ha una amore per la vita e una forza che invidio e che spero di fare un po' mia, osservandola.

Benvenuta nella nostra famiglia, cucciolina!
 

domenica 16 marzo 2014

La traccia che rimane. I nonni sono sempre un aiuto?

Sono latitante da qualche tempo sul blog, lo so. Queste ultime settimane di gravidanza mi stanno mettendo a dura prova, inizio a essere poco autosufficiente e faccio fatica a fare anche le piccole cose, come giocare con Polpetta, cambiarle il pannolino o preparare pranzo e cena. Tutto grazie a un simpatico mal di schiena che mi tiene compagnia giorno e notte e che ora, grazie ai massaggi, spero di convincere ad andarsene!

Purtroppo sul fronte "aiuti" da queste parti non siamo messi benissimo... Sento ripetere da un po' tutte le parti che i nonni sono una grande risorsa, quando si diventa genitori. Eppure, confrontandomi con molte mamme, emerge un quadro che sempre più spesso non dipinge un vero scenario di aiuto. E questo mi consola, eccome se mi consola!

Avere un aiuto è fondamentale quando si diventa mamma, così come è naturale aspettarsi una mano dai nostri genitori che prima di noi -e proprio con noi- hanno vissuto sulla loro pelle l'esperienza dell'arrivo di un bambino. Però oggi la naturalezza di questo aiuto mi sembra sia venuta meno. Spesso l'aiuto, che dovrebbe essere gratuito e partire dal riconoscimento di un bisogno dell'altra persona, diventa un'imposizione del loro ruolo di nonni (della serie "non sei tu che diventi mamma, ma io che divento nonna"), con la conseguenza che, pur di avere una mano, le mamme si fanno da parte e lasciano campo libero ai nonni, per la pace in famiglia o per non sembrare sconvenienti.
Ma dev'essere questo il prezzo da pagare?

A volte, invece, sembra proprio che non ci arrivino, a capire che hai bisogno di una mano. L'aiuto che ti viene offerto è sempre subordinato alle LORO disponiblitià, ai LORO impegni e secondo le LORO modalità (del tipo vengo lì e ti tengo il bambino, quando tu preferiresti che ti fosse fatta la spesa...). Non chiedono, ma offrono uno specifico "servizio" in base a esigenze che non sono tue, ma loro (sempre in buona fede, naturalmente...). E la cosa peggiore, quando provi a chiedere un favore in base ai tuoi bisogni, è quello di sentirsi rispindere di no, perchè magari loro vogliono stare col bambino.

Basta chiedere espressamente, direte voi. Vero. Ma è sempre così facile domandare? E cosa succede poi quando l'aiuto ci viene fatto pesare? E cosa accade invece quando ti aspetti una mano e questo aiuto non arriva, quando magari chiedi anche un aiuto e ti viene negato, magari con la scusante che "io alla tua età ne avevo due e ce l'ho fatta da sola"?
Quale traccia rimane dentro di noi di questo mancato aiuto da parte delle persone da cui più naturalmente ci aspetteremmo una mano? Parlando con tante mamme, mi rendo conto che spesso la ferita è profonda, che questa mancanza fa scattare l'istinto di Wonder Woman, della serie "vabbè, farò tutto da sola!", spesso con conseguenti mamme stressate e bimbi nervosi.

Io credo che sia importantissimo saperci riconoscere bisognose, ma che sia altrettanto importante essere in grado di gestire gli aiuti che abbiamo, o di procurarci quelli giusti nel caso non ne avessimo. La qualità dell'aiuto fa la differenza, sia per la mamma sia per il bambino, soprattutto all'inizio.
Ci saranno sicuramente nonni che, d'accordo con la mamma, riescono a rendersi utili davvero e nel migliore dei modi, e non nego che i nonni restino figure importantissime per i bimbi, che siano vicini o lontani.

Per quanto mi riguarda, io cerco di tenere duro e di cavarmela come posso, che tanto certe teste non le puoi cambiare, la mia compresa...
E voi come siete messe a nonni e ad aiuti?

PS: spero e conto di tornare a raccontarvi presto dei miei pasticci per Polpetta e per la bimba in arrivo...