venerdì 27 giugno 2014

Il mare da tavolo!

Sono bastati 5 giorni in Liguria, con caldo da ferragosto e mare caraibico, per far godere alla Polpetta di casa il lato bello del mare. Inutile dire che ora il mare é tra gli argomenti principe dei suoi giochi e dei suoi discorsi. Spero che la piscina gonfiabile possa un po' soddisfare la sua voglia di sguazzare al fresco, però in attesa che il tempo torni a ricordare l'estate ci siamo inventate un gioco da fare in casa che più marittimo non si può: il mare da tavolo!

Si tratta di fatto di una semplice vaschetta di plastica abbastanza grande, riempita con tutto ciò che ricordi la spiaggia e, rigorosamente, con acqua. 

Noi abbiamo recuperato qualche conchiglia, i sassi raccolti in spiaggia e qualche pietruzza azzurra. Tocco finale, una goccia di colorante alimentare blu nell'acqua, per uno scorcio di spiaggia davvero caraibico!

Devo dirvi che Polpetta ha decisamente apprezzato il gioco che l'ha intrattenuta per una buona mezz'ora, durante la quale ha improvvisato barchette per i suoi granchietti di gomma (che il mare avrà pur i suoi abitanti, no?), sperimentato travasi con l'acqua che colorava le ciotole di azzurro e, non ultimo, bagnando completamente se stessa e la cucina...!

Nota per il futuro: meglio replicare all'aperto, magari in un giorno di sole!
Vi lascio con una piccola gallery del nostro mare da tavolo (perdonate foto ed editing, ma lavorare da tablet è proprio scomodo!).
  

mercoledì 25 giugno 2014

Ben e Holly, compagni di giochi da fare in 5 minuti!

Anche la mamma piú creativa e volenterosa del mondo, ne sono certa, cede ai cartoni animati. E anche io, pur essendo poco creativa e ancor meno volenterosa, spesso propongo a Polpetta "guardiamo un cartone?", che tanto -diciamoci la verità- anche noi siam cresciute a suon di Puffi e Mila e Shiro e siamo ancora vive.

Vi confesso anche che, nonostante le belle giornate, non é sempre facile uscire di casa con tutte e due le bimbe. Spesso, con mio grande rammarico, Polpetta é un po'costretta in casa (e sia lodato il giardino in questi casi!), quindi l'altro giorno ho approfittato del pisolino di Maddy per fare insieme a lei un nuovo gioco che ci ha tenute impegnate per un po' e ha soprattutto scongiurato l'ennesima proposta di cartone animato.

Se anche i vostri pranzi o le vostre serate sono scandite dall'appuntamento con Ben e Holly, sapete di cosa sto parlando! Polpetta é in fissa con fate, elfi e coccinelle che abbaiano (giá... sigh!), cosí ho recuperato feltro, colla a caldo e altri gingilli per realizzare, con gli stecchini di legno, le marionette dei protagonisti del cartone animato.

Polpetta li ha amati da subito e ha seguito curiosa tutti i passaggi per realizzarli: ritagliare il feltro, posizionarlo sullo stecchino e incollarlo con la colla a caldo, disegnando poi con i pastelli i volti di Ben e Holly. Tutto qui! Cinque minuti per personaggio e una mattina intera di gioco!

La coccinella Gastone ha ottenuto il successo piú grande, sará forse merito dell'occhietto mobile? 

Ora il prossimo passo sarà realizzare qualche altro personaggio del Piccolo Regno... stay tuned!

giovedì 12 giugno 2014

Di mani, manine e manine speciali

Certe cose sono piú facili da raccontare se si é sedute su una terrazza e si guarda il mare, al fresco, dopo due mesi di ritmi folli, di pensieri affollati e di sfide difficili. 

Il blog si é un po' rallentato perché l'arrivo di Maddalena mi ha assorbita e travolta in modo inaspettato. E ho pensato a lungo se raccontare sul blog una cosa cosí personale, che riguarda me, ma anche e soprattutto lei, ci ho pensato in tutti questi mesi e poi ho capito che era giusto farlo, per chi non osa chiedere, perché scrivere mi viene sempre piú facile che parlare e per tutte quelle mamme che si trovano nella mia situazione e ne hanno paura.

Maddalena é nata con una malformazione alla mano e al braccio destro, cosa di cui mi sono accorta io, mentre la allattavo, in sala parto. Impossibile vederla nelle ecografie. I giorni in ospedale sono stati faticosi, lei sempre via per centomila accertamenti, il latte che arrivava e tu che non potevi attaccarla, l'angoscia del non sapere cosa avesse (una sindrome? Un problema neurologico? Una malformazione localizzata?), la fatica di dirlo ai parenti... 

A casa dall'ospedale i pensieri tristi hanno fatto spazio alla routine di tutti i giorni, ma il calendario di visite e accertamenti é stato serratissimo, e anora non si é concluso. Per quanto serva dare un nome a quello che c'é, Maddalena ha una sindrome, la sindrome di Poland, che nel suo caso si é manifestata in forma lieve e che per fortuna comporta solo problemi estetico-funzionali alla mano.

E allora inizi a mettere insieme i pezzi...
Dalla compagna di stanza in ospedale, la cui discrezione e il cui appoggio in questi momenti duri mi resteranno sempre nel cuore, al fatto che una mia compagna del liceo con cui sono rimasta costantemente in contatto é fisioterapista della mano e mi sta aiutando nella ricerca dei migliori specialisti in questo campo, tanti piccoli segnali ci hanno reso chiaro che siamo proprio messi su una strada, e che la strada é quella giusta, anche se noi ce la aspettavamo piú semplice, meno tortuosa, piú prevedibile. E poi Maddalena ha fatto di tutto per nascere il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione, quindi ha di certo un occhio speciale che dall'alto la segue e la sorveglia.

Lei é uno spettacolo e un portento, una bambina di cui é impossibile non innamorarsi. E tutta la forza di cui c'é bisogno nei momenti piú duri la troviamo proprio guardando lei, cosí piccola, ma cosí sorprendentemente perfetta nel suo essere speciale. E sono certa che lei non abbia ancora iniziato a stupirci davvero!

Non so bene cosa aspettarmi dai prossimi mesi e dai prossimi anni, ma sono sicurissima che il cammino che ci attende non sará lasciato al caso, e che Chi ci accompagna in questa strada non ci farà mancare il sostegno necessario, quando ce ne sará bisogno, cosí come appunto é giá successo.

All'inizio, nei primi giorni dopo il parto, il pensiero costante era quello di essere di fronte a una mancanza, a un qualcosa che non ti era stato dato, a un senso  di colpa misto a impotenza, il tutto unito alla paura di essere inadeguata a star di fronte a questa sfida. 

Poi c'é stato chi mi ha ricordato che non ci vengono mai date sfide che non possiamo superare. E lí sono tornata ad abbassare il mio sguardo su di lei, sul fatto che lei fosse lí, presente, viva, un dono e insieme un mistero grande. E ho capito anche che il "mi dispiace" che mi si era ingigantito dentro stava sparendo, perché era davvero poca cosa rispetto alla bellezza della sua presenza. Non perché "ci sono situazioni peggiori" o perché "poteva andare peggio", ma perché il suo esserci, ed esserci cosí, mi ha ricordato il conforto e la bellezza dell'essere amati gratuitamente e infinitamente da Chi ci ha dato la vita.

Tutto ció non mi ha risparmiato la fatica e la sofferenza del dover affrontare il tour de force di visite fatte finora e di certo non mi risparmierá le sfide che arriveranno in futuro. Io posso solo augurarmi di non perdere questo sguardo e la serenitá che mi dá la presenza di Maddy ogni giorno.

E cosí ora saprete perché, nei miei racconti di mani e manine, da oggi racconteró anche la storia di una manina fortunata, come la pinna di Nemo...