martedì 30 aprile 2013

Fairy Garden - una fattoria dove non te l'aspetti...

Dal traguardo dei 9 mesi in poi, Polpetta ha iniziato a dare sfoggio di un ricco vocabolario di versi e versetti di senso compiuto. Ha iniziato blaterando "PA-PA-PA-PA..." per poi passare al "MA-MA-MA-MA" e, naturalmente, all'immancabile "AAAHHMMMM!!!", sempre associato alla parola "pappa".

Da una settimana a questa parte, però, il vocabolario di Polpetta si è arricchito di un suono che si è rivelato molto più che una semplice combinazione di vocali, ovvero "IA"! Eh sì, perché se inizialmente un solo "IA" è stato interpretato come uno "ZIA", poi ha assunto i più svariati significati: "IA-IA" indica la fattoria, cioè il gioco con i pupazzetti e gli animali che è stato gentilmente offerto da mia sorella ("IA" Cri); ma "IAIA" tutto attaccato invece indica la cuginetta... insomma, a noi "IA" ha aperto un mondo!

Sarà per questo che, durante questi giorni di pioggia costretta in casa, per inventarmi qualche novità e stupire una Polpetta sempre un po' irrequieta (quando vede qualcuno aprire la porta si dimena come se volesse correre fuori, poverina!) ho fatto mia una bella idea di Rita di Faccio e Disfo e ho così realizzato un fairy garden a prova di nanetta di 9 mesi!

Inutile dirvi dove è caduta la mia scelta quando si è trattato di cercare dei degni protagonisti del mio fairy garden da salotto: ovviamente, nella "IA"!

Ho quindi approfittato del fatto di aver appena rinvasato le piante da salotto per dare un po' di vita al grande vaso grigio in cui ho sistemato il mio tronchetto.
Ecco dunque un bel pascolo, attraversato da un ruscelletto cristallino e con un laghetto blu!

Il contadino porta al pascolo la mucca sulle rive del ruscello, al povero cavallino invece restano i lavori pesanti, mentre il maiale si diverte rotolandosi nel fango!


Polpetta ha osservato attentamente la scena, incuriosita. Poi ha allungato una manina e, tra tutte le cose presenti nel vaso, ha afferrato... le pietruzze azzurre? No... I sassi? Nooo... Ah, allora forse i giochini... No, neanche quelli: lei ha afferrato un cespuglio di muschio umidiccio e se lo è pasticciato con grande soddisfazione tra le mani! Bella della mamma!

Con questo post partecipo al Fairy Garden Contest di Faccio e Disfo.

lunedì 29 aprile 2013

Bamboline di carta per bimbe “fashion victims”

Altro weekend piovoso, altra domenica chiusi in casa a guardar fuori dalla finestra, sperando che il sole facesse capolino tra le nuvole nere di temporale... inutile dirvi che sono state speranze vane! Non avendo modo di sfogarmi sul giardinaggio e nelle passeggiate all'aperto, ho approfittato del pisolo pomeridiano di Polpetta per realizzare un velocissimo giochino che avevo scovato venerdì su Pinterest.

Si tratta delle “cone dolls”, ovvero le bamboline-cono, scaricabili gratuitamente dal geniale sito mrprintables.com (clicca qui per il link diretto alla pagina dedicata alle “cone dolls”) e realizzabili con pochissimi materiali a disposizione (dunque, anche dalle “allergiche” a colla a caldo e affini!).

Devo dire che non so se mi sono divertita più io a farle (e a giocarci!) che la Nipote... ma andiamo con ordine!

Ecco l’occorrente:

- stampe delle cone dolls, scaricabili cliccando qui
- cartoncino sottile di recupero - io ho usato quello che sta al centro dei rotoli di carte regalo... l’avevo conservato da Natale e finalmente gli ho dato una ragion d’essere!!!
- colla stick e forbici
BASTA! Davvero basic, come vi avevo promesso!

Il procedimento è così semplice che quasi è superfluo spiegarlo: è sufficiente incollare i fogli al cartoncino (così da dare maggiore stabilità alle bamboline, soprattutto se sono destinate a Nipoti di 2 anni in piena fase “faccio io!!!”) e poi ritagliare le sagome, incollandole come indicato nei printables.

E ora... pronti per giocare!!!
Potete preparare le bamboline per una serata danzante...

... oppure per un pomeriggio di shopping tra amiche!

Pronte per il cambio d’abito? “E ora cosa mi metto?”

Divertentissimo!!! Appena la Nipote ha messo gli occhi e le mani su questi conetti di cartone, ne è diventata letteralmente dipendente... credo le sia piaciuto più che altro il fatto che con una semplice mossa (impilare i coni uno sull'altro) si potesse ottenere un risultato di senso compiuto (ovvero, cambiare il vestito a una bambolina), così ha giocato tranquilla con le sue nuove amichette. Ottima idea per un pomeriggio di pioggia!
Credo che l’idea sia comunque replicabile anche per bimbe più grandi, sono certa con ottimi risultati: i vestiti potrebbero essere arricchiti con bottoni colorati, nastrini o pizzi, e per le più creative potete anche preparare dei modelli di vestito bianchi, da far decorare a piacere alle stiliste in erba!

Buon divertimento allora, e buona settimana a chi passa di qui!

martedì 23 aprile 2013

Guest post per la giornata del libro


Oggi, Giornata Mondiale del Libro, credo non vi sia idea più bella che dare il proprio contributo per scriverne uno: ringrazio il bellissimo sito Italia che Mamme! per avere pubblicato il mio guest post dedicato all'iniziativa promossa da AICRA!

Nella nostra Happy Family i libri non mancano mai: hanno una stanza a loro dedicata e la piccola Polpetta adora sfogliare qualsiasi tipo di volume, da quelli con le pagine morbide e "ciucciabili" a quelli con le pagine cartonate, ma non disdegna anche i libri "da grandi" con le pagine sottili, di quelle che si strappano appena capitano tra le mani dei bambini! Lei è sempre molto attenta a sfogliare i libri, solleva le pagine delicatamente e si stupisce da quello che scopre di pagina in pagina.
Credo che i libri abbiano questa capacità unica di sorprendere e mi fa piacere che Polpetta abbia ereditato da noi (ma principalmente dal SuperPapi, non neghiamolo!!!) questa delicata attenzione!

Leggi il guest post su "Italia che Mamme!", clicca qui.

lunedì 22 aprile 2013

Un augurio a Polpetta per la Giornata della Terra

Terra. Non c’è nome proprio più concreto di questo.
Sì, perché il nostro Pianeta ha il nome della cosa più comune e più reale che ci sia: la terra, quella che ti sporca, quella che è sempre troppo bassa e che ha spaccato la schiena a generazioni di nonni e di bis-nonni.

La terra, quella che se ci metti le mani ti si infila sotto le unghie, come a non volerti lasciare più, che, quando arriva la pioggia, profuma come nemmeno un mazzo fiori... La terra che è proprio come una mamma, quando conserva per l’inverno i semi e i germogli a cui dà vita in primavera. La terra, quella che ai bambini piace tantissimo quando diventa fango mescolata all'acqua dopo un temporale d’estate, o quando diventa sabbia sulle rive del mare.

Sono cresciuta, per mia fortuna, con le mani e le ginocchia quasi sempre sporche di terra, perché nei pomeriggi d’estate aiutavo il nonno con l’orto o giocavo in giardino con le mie sorelle e amiche. Sarà anche per questo che ho desiderato tanto una casa con il giardino, e sarà per questo che, ora che questo giardino ce l’ho, mi preoccupo più dell’aiuola che dei pavimenti di casa!

Io penso che l’amore per la Terra, quella con l’iniziale maiuscola, passi proprio dall'imparare ad amare la terra con l’iniziale minuscola, perché è l’espressione più concreta e a noi più vicina del mondo che ci è stato affidato.

In questa “Giornata della Terra”, auguro a mia figlia di saper apprezzare sempre, anche se crescerà nell'era digitale, la gioia di sporcarsi le mani e di saper riconoscere il buon profumo della terra!

lunedì 15 aprile 2013

Il pescatore da salotto – ovvero, pesci calamitosi fai-da-te


Allora, dite la verità, vi siete goduti fino in fondo questo primo weekend di Primavera? Noi sì: Polpetta era in astinenza da aria aperta, così abbiamo finalmente sfruttato il giardino della casa nuova (sì va beh, l’erba mica l’abbiamo tagliata, il prato è ancora un insieme di varie erbette infestanti, ma fa niente...) anche per la gioia della mia Nipotina, che si è rivelata una grande aiutante nel giardinaggio e che si è potuta divertire con la sua nuova passione, il pic-nic!

Grazie a una domenica tra donne (io-Polpetta-Nipotina-Sorella) sono finalmente riuscita a portare a termine qualcuno dei miei progettini DIY che avevo in cantiere da settimane. Oggi vi mostro il frutto più soddisfacente delle sinergie tra sorelle di questo fine settimana: il gioco del pescatore!

Da tempo avevo in mente di realizzare questo gioco che ho sempre amato molto, anche nella versione “meccanica” (avete presente quel disco rotante su cui c’erano i pesciolini che aprivano e chiudevano la bocca, molto anni 80? Troppo bello!!!). Mi sembrava però di difficile realizzazione (metalli e calamite non sono tra i miei materiali d’suo abituale), però poi il post di Quandofuoripiove mi ha illuminata: graffette! E allora mi sono messa all'opera: ho scelto di realizzare dei coloratissimi pesci di feltro, recuperando una piccola calamita da un magnete da frigo. Ma procediamo con ordine...

Per i pesci - cosa serve:
- feltro di vari colori
- cartoncino e pennarello nero
- colla a caldo
- graffette metalliche ferma fogli

Come ho fatto - Aiutandomi con una sagoma a forma di pesce ricavata da un cartoncino, ho disegnato sul feltro tanti pesciolini della stessa dimensione. Ho ritagliato, sempre con un’altra sagoma, la forma della pinna, e ho ricavato dal cartoncino gli occhi dei pesci. Ho incollato tutto con la colla a caldo, avendo cura di “nascondere” sotto la pinna una graffetta metallica (vedi foto successiva), sempre fissata con un po’ di colla a caldo.

Per la canna da pesca – cosa serve:
- bastone
- spago
- nastro carta
- tappo di sughero
- calamita
- colla a caldo

Come si fa - Qui i credits del lavoro sono dovuti a mia sorella che, con santa pazienza, ha realizzato la bellissima canna da pesca a prova di bimbo: ha utilizzato un ramo che ha trovato nel mio giardino, frutto delle ultime potature fatte, lo ha privato della corteccia utilizzando le mie forbici nuove come coltellino (eh sì, avete presente le vostre forbici migliori, quelle belle affilate? Proprio quelle!!!) e, con il nastro carta, ha protetto l’impugnatura. Insieme abbiamo poi fissato lo spago per fare la lenza, sempre aiutandoci con il nastro carta. Con un pezzo di tappo di sughero abbiamo realizzato il galleggiante della canna da pesca; all'interno del tappo abbiamo fatto passare lo spago e, facendo un buco nel sughero, abbiamo anche fissato la calamita con la colla a caldo.

Al risveglio dalla nanna pomeridiana, la Nipote ha avuto la bellissima sorpresa di avere un gioco nuovo ad aspettarla! Ecco la pescatrice all'opera: e ora tocca a voi!


venerdì 12 aprile 2013

Genitori Freestyle – Scelte genitoriali e stili di accudimento



Mi sa che sono una freestyle.
Me lo sono chiesta a lungo, quando ho saputo che sarei diventata mamma: che tipo di genitore sarei stata? Di sicuro avrei commesso errori, tanti, come tutti. Come ogni neo mamma che si rispetti, ho esplorato ogni angolo della rete alla ricerca di articoli, approfondimenti, esperienze ed opinioni per creare il mio manuale mentale di come si fa ad accudire nel migliore dei modi un neonato. Una ricerca quasi superflua, poi, perché praticamente in contemporanea all'annuncio al popolo della mia maternità sono arrivati i temutissimi consigli, quelli non richiesti di chi ti assale con le proprie esperienze assurde di maternità (“il parto? Un trauma!”, “Un bambino? Hai finito di dormire!”), e quindi nella mia mente si è creata una sorta di nube confusa che a tratti aveva i contorni di un quadro apocalittico di notti insonni e pianti isterici.

Il fatto è che, come mio solito, quando sto per affrontare qualcosa che non conosco mi viene un po’ di ansia, mi succede anche quando devo andare in qualche posto e non so la strada... E in questi casi avere mille consigli spesso contraddittori tra loro non aiuta: è come se ti spiegassero tre strade diverse per arrivare nello stesso posto; matematico che ti perdi!

Allora ho adottato una tecnica meravigliosa: sorridere gentilmente, ringraziando chiunque ti dà un consiglio, elargendo anche qualche convinto “hai ragione, proprio così!”, salvo poi fare di testa mia. Perché il migliore consiglio che mi è stato dato, dalle Sante Ostetriche che mi hanno accompagnata nell'avventura di diventare mamma, è che la mamma sono io, e solo io posso sapere cosa va bene e cosa no per la mia bambina. Tipo: come si prende in braccio un neonato? L’avrò allattato nel modo giusto? Si cambia in questo modo il pannolino? Avrò fatto bene? Che ansia...! Che ne sa il bambino di come vanno fatte le cose? Tu sei la mamma e i bambini si adattano come un guanto a quello che fa la loro mamma: basta che lei ci sia, e tutto va bene.

Paradossalmente, la forza mi è stata data proprio dalla mia piccola Polpetta: solo osservando lei sono riuscita a capire che non ci son regole, con i bambini, e che ogni mamma stabilisce con il proprio cucciolo un equilibrio unico che va al di là di regole, metodi e anche dei migliori consigli. Noi, quindi, mi sa che siamo freestyle: artisti della genitorialità, fondiamo tra loro stili diversi per crearne uno che si adatti alle nostre misure di famiglia.

Polpetta è il nostro giudice e il nostro ago della bilancia e per ora sembra una bimba felice: a noi il freestyle piace un casino!!!

Con questo post partecipo al blogstorming di genitoricrescono.com./p>

lunedì 8 aprile 2013

PappAvventura: baby risotto zucchine e robiola

Alla fine ho dovuto capitolare: l'influenza ha avuto la meglio anche su di me... Sono stati giorni da mamma-malata, un'esperienza a dir la verità non proprio esaltante: ho bruciato le poche forze che avevo per accudire Polpetta e non ho fatto altro che dormire approfittando dei pisoli (fortunatamente abbondanti) della piccola. La mia colla a caldo se ne è rimasta quindi a riposo ancora per un po', così come tutte le idee e i progetti fai-da-te che per ora hanno preso forma solo nella mia testolina.
L'unica cosa che non ho smesso, per forza di cose, di fare è stato, naturalmente, cucinare per Polpetta. Quindi ecco un'altra puntata di PappAvventura!

Vi dico la verità: mi è quasi venuta la nausea di passati di verdura, quel lava-spezzetta-fai bollire ormai è diventato un piccolo incubo quotidiano. Così ho provato la variante baby di un piatto da me molto amato: il risotto. Temevo un po' soprattutto per la consistenza, ma alla fine l'esperimento si è rivelato un grande successo, già replicato più volte e in numerose varianti!

Procedimento
Ho scelto un riso specifico per lo svezzamento (tipo ChiccoRis), l'ho fatto cuocere nel brodo vegetale (circa 200 ml, magari iniziate con poco brodo per poi aggiungerlo man mano, come si fa per il risotto dei grandi), aggiungendo un po' di zucchina precedentemente bollita e schiacciata con la forchetta. A cottura terminata (il riso per lo svezzamento cuoce in fretta, tipo 6 o 7 minuti) ho mantecato con la robiola e con un po' di parmigiano.

Il risultato è stato promosso in pieno da Polpetta e anche dal SuperPapi, dunque direi esperimento da 10 e lode!

martedì 2 aprile 2013

PappAvventura: omogeneizzato fai da te

Eccomi di nuovo, dopo una parentesi pasquale di quelle che non ti aspetti, segnata da un tempo grigio, freddo, e da qualche addio inaspettato. Una Pasqua che mi ha portata a pensare seriamente al senso profondo di questa ricorrenza, perché di fronte alle vite che si spezzano improvvisamente ti viene proprio da pensare che, se la storia della Risurrezione non fosse vera davvero, allora niente avrebbe senso in questa vita.

Nonostante un velo di tristezza sullo sfondo, passare qualche giorno a casa con Polpetta, dopo tanto tempo, è stato proprio bello: lei ora è super-divertente, ha quasi 9 mesi e ogni giorno impara qualcosa, fa veramente troppo ridere! Approfittando delle mie giornate casalinghe (io i buoni propositi per fare giardinaggio li avevo, lo giuro, ma la pioggia...!) ho introdotto nel menu di Polpetta una piccola novità che mi ha riempita di orgoglio: l'omogeneizzato fatto in casa!

Sì, lo so che non è la scoperta dell'America, ma abbiate pazienza... volete mettere la soddisfazione di riempire i piccoli vasetti di vetro con una poltiglia del tutto simile a quella che si compra, con la differenza che costa meno e che è sicuramente più sicura? Ecco, credo valga proprio la pena provare, perché con il minimo sforzo si ottiene un risultato eccellente, e questi sono decisamente i miei esperimenti preferiti!

Io ho seguito le indicazioni dell'ormai mitico Cucchiaino di Alice e ho realizzato due versioni di omogeneizzato (una di pollo e una di tacchino), sempre con lo stesso procedimento. Inutile dirvi che la qualità della carne fa la differenza... Noi ci siamo affidati al macellaio del paese: se guardi i prezzi ti sembra di entrare in gioielleria, ma almeno la carne è buona, fresca e italiana.

Il procedimento per la realizzazione è semplice, alla portata anche di chi non è per niente amica di pentole e fornelli: basta far cuocere la carne a vapore, aggiungendo nell'acqua di cottura una patata piccola. La carne cuoce abbastanza in fretta (circa 10 minuti se i tagli sono piccoli), quando è pronta va frullata con un po' di acqua di cottura e i pezzi della patata bollita: FATTO! Incredibile, vero? A questo punto vi sarà sufficiente riempire i vasetti e congelare le monoporzioni per i giorni successivi.

E la cosa bella è che anche l'acqua di cottura diventa preziosa: non buttatela! Diventa un ottimo brodo, base per pastine o risottini, da utilizzare subito o da surgelare per quando si va di fretta.

Ve l'avevo detto: minimo sforzo, massima resa... Se non sono soddisfazioni queste...!

Prossimo step: provare la versione di pesce. Vi farò sapere!