martedì 26 marzo 2013

Una storia per AICRA

Oggi desidero ospitare sul blog una bella iniziativa di AICRA, l'Associazione Craniostenosi Onlus che dal 2007 lavora per fornire assistenza ai bambini affetti da craniostenosi e ai loro genitori.

L'Associazione ha da poco promosso un'iniziativa interessantissima a cui ho subito aderito con entusiasmo: sta raccogliendo storie, racconti, filastrocche da illustrare e pubblicare, per omaggiare coloro che sceglieranno di fare una donazione.

Credo sia un bel modo di dare una mano ai bambini affetti da questa patologia ancora poco conosciuta e sono convinta che a questa proposta possano facilmente aderire molte mamme: soprattutto chi ha i bambini più grandi avrà certamente in repertorio qualche storiella inventata da riproporre per l'occasione!

Per quanto mi riguarda, Polpetta è ancora troppo piccola per appassionarsi a storie articolate e, per ora, si illumina semplicemente sentendo pronunciare il nome di Peppa Pig... Quindi ho inventato un breve racconto apposta per l'Associazione, scegliendo come protagonista il merlo Merlino, "amico" di Polpetta, che vive sull'albero nel nostro giardino.

Ecco come inizia la mia storia: 

C’era una volta un bambino di nome Tommaso. Abitava con la sua mamma e il suo papà in una bella casa con un grande giardino. Sull’albero più grande del giardino viveva un bellissimo merlo nero e a Tommaso piaceva molto guardarlo volare e saltellare di ramo in ramo.
Un giorno, mentre giocava in giardino, Tommaso vide il merlo posarsi accanto a lui.
“Ciao”, gli disse, “io mi chiamo Tommaso. Tu come ti chiami?”
“Io sono Merlino e abito sul grande albero nel tuo giardino”.
“Ciao Merlino! Io abito dentro questa casa: se vuoi, possiamo diventare amici!”.
E così, Tommaso e Merlino diventarono amici: giocavano spesso insieme in giardino e Tommaso rubava sempre qualche briciola di pane dalla tavola per spargerla sul prato e lasciarla becchettare al merlo.
Un giorno Tommaso si ammalò e fu costretto a stare chiuso in casa per molto tempo. Si annoiava parecchio e, quando si sentiva un po’ meglio, riusciva ad affacciarsi alla finestra, da dove poteva salutare il suo amico Merlino.
“Perché non puoi più giocare con me?”, gli chiedeva l’uccellino.
“Sono malato, amico Merlino, e il dottore ha detto che per un po’ non potrò uscire in giardino”.
“C’è qualcosa che posso fare per te?”, gli chiese allora Merlino.
“Sai, mi piacerebbe tanto poter volare con te e vedere cosa succede fuori dalla mia casa...”, gli confessò Tommaso.
“Io sono solo un piccolo merlo e le mie ali non possono reggere il tuo peso. Però possiamo fare così: dimmi in quale posto ti piacerebbe andare e io lo visiterò per te, così potrò raccontarti cosa succede!”, propose Merlino.
“Davvero faresti questo per me? Che bello!”, esultò felice Tommaso. “Allora, mi piacerebbe tanto andare al mare!”

...e così iniziano le avventure dei due amici!

Basta davvero poco per aiutare AICRA: perché non mettersi subito al lavoro? 

Per maggiori informazioni sull'iniziativa vi invito a consultare il sito di AICRA!

giovedì 21 marzo 2013

Sfide quotidiane e strategie di sopravvivenza: ci vuole stile!


Ci vuole stile. E tecnica, tanta, tanta tecnica. Le mamme lo sanno:  ogni tentativo pianificazione per le giornate viene puntualmente vanificato tra i 5 e i 10 minuti successivi al suono della sveglia (no, in effetti, forse anche prima...). Così si diventa agili come i gatti, plasmabili e “allungabili” un po’ come la mamma degli Incredibili. E incredibili lo si diventa davvero...

Il bello è che stamattina sono arrivata in ufficio quasi (QUASI) puntuale. Striscio il badge e mi siedo. Tutto come ogni giorno, tutto normale, un nuovo inizio davanti al PC. Peccato per il sonno... e le occhiaie da fare invidia a un panda...

Sarà forse che: ore 02.15, Polpetta non respira causa mega raffreddore! Si lamenta nel lettino (già, ci siamo dimenticati dello sciroppo, poveretta, non è nemmeno colpa sua alla fine...), proviamo ad aiutarla... Cerca di pulirle il naso: pianto disperato. Proviamo con il “ciuccia-candela” (altrimenti detto aspiratore nasale”): pianto ancora più disperato. Forse ha la febbre... eh sì, qualche linea... e allora: tachipirina! Nuovo pianto disperato... Eh sì, povera Polpetta, lei ha sonno...  va bene, allora cantiamole una canzoncina... e via col karaoke notturno! Ore 04.15: finalmente ci riaddormentiamo.

Ore 06.30: suona la sveglia (YUPPI!!!). Devo far la doccia, preparare il pranzo da mandare ai nonni insieme a Polpetta, prepararle la borsa con il cambio, allattare la pupa... No, decisamente non posso dormire mezz'ora in più... Insacchetto, allatto, spedisco Polpetta e paccottiglia dai nonni a mezzo SuperPapi e mi appresto a entrare in doccia... Come? 8.15?!? Ma che davvero? Va beh, 5 minuti di doccia, vestirsi al volo e via. Sì però aspetta che le sopracciglia sono un disastro... Doccia, asciuga i capelli, vestiti: però orecchini e collana che ho scelto non c’entrano nulla... 8.34: ottoetrentaquattro?!? Mi devo muovere! Borsa, cappotto, telefono, schiscetta per il pranzo, chiavi, scarpe... già, scarpe! Che non posso certo andare in ufficio in ciabatte! E che scarpe siano: però per una giornata come oggi, che almeno siano scarpe rosse, con tacco 10, che dopotutto oggi è primavera ed è una giornata difficile! Salgo in macchina: 8.50. Però ho ai piedi le scarpe rosse. E con le scarpe rosse si guida come nemmeno Schumacher ai tempi della Ferrari! E alla radio trasmettono anche “Maledetta Primavera”: da cantare a squarciagola tutta la vita!

Insomma, essere mamma e lavoratrice ti costringe a contorsioni spazio-temporali che nemmeno un Supereroe, ma ti aiuta anche a capire che è sempre possibile stare di fronte a quello che c’è e accettarlo con fiducia, serenità e a volte forse anche un pizzico di incoscienza, sempre consapevoli del fatto che ogni fatica è per un bene più grande. E noi che abbiamo sofferto i dolori del parto per regalare una nuova vita, non possiamo che fare nostra questa vera e grande strategia di sopravvivenza quotidiana!

Ringrazio genitoricrescono.com per avermi regalato la possibilità di affrontare questo tema con l’iniziativa blogstorming, a cui partecipo volentieri con questo post.

Segnalibro con foto, il regalo di Polpetta al suo SuperPapi

Ecco qui, riesco finalmente a trovare cinque minuti per postare il tutorial del regalo che Polpetta ha "voluto" fare al SuperPapi per la festa del papà!
Premetto che la scelta è stata proprio difficile. Il SuperPapi meritava davvero un bel regalo, e Polpetta è ancora troppo piccola per coinvolgerla nella creazione di un progettino di quelli che spopolano su internet (tipo disegnini, libricini, bigliettini e via dicendo...). Eliminata tutta questa categoria di regali, poco restava alla nostra fantasia... E quindi ci siamo chieste: "cos'è che ama il SuperPapi alla follia, dopo Polpetta e la mamma (e forse anche dopo la salsiccia...)?". Risposta: I LIBRI! 
Ecco quindi l'idea di regalargli la gioia di avere il faccino di Polpetta tra le pagine degli innumerevoli volumi che si accumulano sul suo comodino: il segnalibro di feltro porta foto!

Avevo visto su Pinterest un segnalibro simile e l'ho riadattato in versione porta foto per l'occasione. Un'idea tutta mia che si è rivelata vincente, dunque doppia soddisfazione!

Materiale occorrente: 
- Feltro di vari colori
- Fogli plastificati
- Colla a caldo
- Fotografie

Ecco come si fa: 



Ritagliate nel feltro colorato un quadrato per la base del segnalibro e un triangolo per creare la fessura in cui infilare le pagine. All'interno del triangolo, ricavate una finestrella da cui poi dovrà vedersi la fotografia. La finestra può essere della forma che preferite, in base al tipo di foto che volete utilizzare.



Io ho protetto la fotografia con della carta plastificata (quella utilizzata per le plastificatrici), l'ho fissata con la colla a caldo al feltro di forma triangolare e chiusa sul retro con del cartoncino (sempre usando la colla a caldo). Infine, sarà sufficiente incollare quanto realizzato al quadrato di feltro (naturalmente solo su due lati, mi raccomando!!!): et voilà!



Facile, vero? Ancora auguri al SuperPapi!!!
(ora c'è solo da sperare che i segnalibri non finiscano tra le pagine de "I Fratelli Karamazov"... altrimenti ne usciranno solo quando Polpetta sarà maggiorenne!)

martedì 19 marzo 2013

Auguri al SuperPapi!

I SuperPapi sono una specie in via d'estinzione: prima di diventare papà, vivono le loro vite tranquille tra calcetto, amici, uscite, penniche sul divano e sonore dormite fino alle 10 delle mattine di festa. Al di sopra di ogni sospetto, quando il pupo é ancora nel pancione guardano la mamma-mongolfiera con quell'aria da "coraggio, sei solo incinta, non sei mica malata!", ben consci che il conto alla rovescia che li porterà al giorno in cui la loro vita cambierà per sempre si fa sempre piú breve...

E poi si trasformano: faticano nel travaglio, assistono, prendono tra le braccia quei cuccioletti come se non avessero mai fatto altro nella vita... in silenzio finiscono di sistemare la cucina quando la mamma crolla alle 8 sul divano insieme al pupetto, cambiano pannolini, cantano canzoni, saltellano per casa alle 4 del mattino cantando improbabili nenie da sagra di paese, e tutto solo per essere diventati PAPÁ.

Noi, Polpetta ed io, siamo fortunate: i SuperPapi sono in via d'estinzione, ma ne abbiamo trovato uno e non possiamo che ringraziarlo per essere cosí Super!

Tanti auguri per la tua prima festa, caro SuperPapi!

mercoledì 13 marzo 2013

PappAvventura: i piselli

Ho voglia di verde. Di luce, di aria tiepida, di colori allegri e di risate dei bimbi. Quello che vedo ora se guardo fuori dalla finestra è solo grigio: cielo grigio, asfalto grigio, pioggia grigia, freddo grigio... Solo la risata allegra di Polpetta non si ingrigisce mai!
In questa fine inverno che ricorda più l'inizio di autunno diventa difficile anche capire quale siano gli ortaggi di stagione, così mi sono affidata ai piselli per portare una ventata di novità nelle pappe di Polpetta.

Ricordo i pomeriggi d'estate in cui, con le mie sorelle, ci divertivamo ad aprire i baccelli e a sgranarli con le nostre dita di bambine... Ho ancora nitido in mente lo schiocco secco con cui il baccello si apre e lascia intravedere l'ordinata fila di palline verdi al suo interno, quasi come un sorriso che si schiude! E poi i piselli mi hanno sempre fatta anche un po' ridere... Non so bene perché, ma mi fanno venire in mente il topino Gas Gas di Cenerentola, quello grasso, che quando vede la collana di perle esclama tutto felice "oh oh oh!!! Piselli!!!!"!

Per quanto le stagioni siano confuse, sono per lo meno certa che non sia ancora il momento per i piselli freschi, così mi sono buttata sulla variante "piselli spezzati", ottimi per i Nanetti perché sono privi di buccia e quindi decisamente più digeribili.

I piselli spezzati sono semplicissimi da preparare: è sufficiente farli cuocere in acqua, anche insieme ad altre verdure, e poi frullarli per ottenere un ottimo passato, ricco di proteine vegetali che permettono anche di evitare la carne per un giorno... Per il primo approccio di Polpetta ai piselli, ho scelto di abbinarli a verdure già da lei conosciute (zucchina e carota), frullando il tutto al termine della cottura e amalgamando, poco prima di servire, anche qualche cucchiaio di crema di cereali. Olio evo, parmigiano e... AAAAHMMM!!! Inutile dirvi che Polpetta ha gradito! Poi mentre la imboccavo le ho anche raccontato la storia della "Principessa sul Pisello"... che detta così fa anche un po' ridere... però sembrava interessata! (forse però la prossima volta le racconterò la storia del topino GasGas, che è anche cicciottello come lei... per buona pace di tutti i doppi sensi!)

E già mi pregusto il momento in cui sarà lei, con le sue manine piccole e grassottelle, a sgusciare i baccelli alla ricerca dei pisellini freschi...! Estate, per favore, arriva presto!!! 

lunedì 11 marzo 2013

Il fai da te della domenica: porta spazzolino home made

Come trasformare un vasetto di vetro in un porta spazzolino

Avevo tanti progetti per il weekend appena passato, ma come sempre quando si hanno figli piccoli non sempre tutto va secondo i nostri piani... E forse è anche un po' questo il bello: imparare a farsi sorprendere e a godere di quello che ti dà ogni giornata, anche se non segue esattamente il disegno che avevamo in testa! Ma quante cose abbiamo da imparare dai nostri bambini? 

Restando in casa praticamente tutto il weekend, ho deciso che sarebbe stato carino impegnare mezz'oretta per porre rimedio a quelle situazioni provvisorie tipiche da post-trasloco, quelle del tipo "mah sì, appena posso lo metto a posto" che poi trasformano soluzioni precarie in sistemazioni definitive. Ieri è stata la volta dei bagni. Dopo ripetuti blitz nei vari grandi magazzini per casalinghe disperate, ho deciso che in commercio non esistono porta-spazzolini con un decente rapporto qualità-prezzo (che, diciamocelo, spendere 20€ per un aggeggio dove riporre spazzolino e dentifricio è veramente uno spreco...!). Allora ho pensato che non sarebbe stato male dare nuova vita a qualche vasetto di vetro che avevo previdentemente conservato (e che aveva superato indenne anche il trasloco, incredibile!!!). 

Ho così prodotto due porta-spazzolini diversi, uno per il bagno della taverna e uno per il bagnetto degli ospiti. 
Come ho detto, per realizzarli non ci ho messo più di mezz'ora e ho utilizzato materiale che avevo già a casa: 
- vasetti di vetro di diverse dimensioni
- nastri colorati (io ne avevo avanzati alcuni da Natale e li ho riciclati!)
- pietre colorate o altro materiale decorativo (bottoni, pezzi di feltro, pailettes, in base ai vostri gusti!)
- colla a caldo

Sono partita senza avere in testa un progetto preciso (e forse si vede...), mi sono lasciata ispirare man mano che incollavo i vari oggetti.
Ecco il porta-spazzolino per il bagno della taverna: 
Ed ecco invece quello che ho realizzato per il bagnetto ospiti... 

...pronto per fare bella mostra di sé accanto al lavandino:

venerdì 8 marzo 2013

8 Marzo

Essere donna è qualcosa di troppo complicato da spiegare. Ci sono gli sbalzi d'umore, c'è la frenesia del fare, il dover pianificare le giornate incastrando cento impegni, le incombenze casalinghe, il desiderio di avere del tempo per sé e la concreta presenza dei piatti da lavare che si accumulano nel lavandino...

Essere donna ti fa vedere le mille sfumature del mondo, perché non esiste nulla di uguale, perché ogni cosa merita di essere guardata fino in fondo, nella sua unicità e nel suo essere speciale.

Essere donna ti permette di ospitare una vita, significa accettare che il proprio corpo cambi, che segua un disegno che non sappiamo nemmeno noi, insegna ad affidarsi completamente a un disegno che non è nostro, e che non lo è mai, ma che è comunque sempre buono.

Essere donna significa imparare ad accettare che anche un paio di scarpe possa cambiarti la vita (e chiedetelo a Cenerentola, se non è vero!), e questa sarà la prima cosa che insegnerò a mia figlia, appena riuscirò a infilare qualcosa che somigli a una scarpetta sul suo piedino grassoccio!!!



Tanti auguri, donne!!! Ma soprattutto, tanti auguri alla mia Polpetta!

giovedì 7 marzo 2013

Storie animate: il "bruco mai sazio"

La mia nipotina ha un vero e proprio debole per la storiella del "Bruco mai sazio", ovvero il "Very hungry caterpillar". Così quando ho visto la felt board di Rita ho subito pensato a lei!
Purtroppo il tempo a mia disposizione ultimamente è davvero risicato e, quindi, ho optato per una versione più light della felt board, ma comunque di successo: ho realizzato per lei un piccolo kit per animare la sua storia preferita.

Ho scaricato dal post di Rita le immagini necessarie per animare la storia e ho realizzato con il cartoncino colorato uno scenario molto semplice: un bel cielo azzurro e un praticello verde, dove far crescere l'alberello con la grande foglia su cui riposa il piccolo uovo bianco. Nell'altro angolo del foglio ho invece posizionato il sole che fa capolino da una nuvoletta di cartoncino bianco. Ecco qui il punto di partenza:

Poi sono passata a dar vita a tutti gli altri elementi coinvolti nella storia: il bruco, le sue varie evoluzioni e tutto il cibo di cui si nutre nel corso della storia. Per dare più consistenza ai personaggi, ho utilizzato un supporto di cartoncino bianco e ho attaccato le singole sagome con la colla vinilica.
Dopo un sommario lavoro di incollo e di taglio, ecco cosa dovreste ottenere:


Ho poi definito meglio i contorni delle singole sagome: in poco tempo il piccolo bruco era pronto a divorarsi ogni succulenta pietanza a sua disposizione e a trasformarsi in una coloratissima farfalla!!!


lunedì 4 marzo 2013

Il the dei matti - seconda puntata

Ecco, come anticipato, la seconda parte del tutorial per realizzare un set da the di feltro per indimenticabili colazioni o merende invitate dai nostri Nanetti!

Dopo i biscotti perfetti per la colazione, eccoci a pasticcini e bustine per il the.
I pasticcini sono decisamente i miei preferiti: colorati e morbidosi, grazie all'imbottitura di cotone, fanno proprio venire voglia di assaggiarli! Per realizzarli vi serve:
- feltro di vari colori (io ho usato marrone scuro, rosa e rosso)
- ago e filo
- cotone o imbottitura
- colla a caldo
Ho inizialmente tagliato le sagome nel feltro: io ho fatto come vedete nella foto, ma non ci sono regole, anzi, vi consiglio di ritagliare le forme che più vi piacciono! Ho poi cucito la glassa rosa alla base marrone, inserendo tra i due strati di feltro un po' di cotone. Infine, ho attaccato il dischetto di feltro rosso con la colla a caldo. Ecco il risultato: invitanti, vero?


Per il perfetto set da the non potevano, naturalmente, mancare le bustine per l'infusione. Le ho realizzate seguendo i suggerimenti di Rita di "Faccio e disfo", riempiendo però le bustine con piccole lenticchie e realizzandole con una stoffa da imballaggio che avevo in casa anziché con il feltro bianco. La stoffa da imballaggio che avevo sotto mano (era la custodia di una cornice d'argento...) mi ricordava molto il colore e la consistenza delle vere bustine da the, dunque l'ho preferita al feltro bianco.
Che ve ne pare?

Ecco infine il set da the completo: direi che siamo pronti per invitare Alice, il Bianconiglio e il Cappellaio Matto!!! 


venerdì 1 marzo 2013

Il the dei matti - primo tempo

Il gioco per i bambini è una cosa seria, è, di fatto, il loro lavoro, è ciò con cui si esprimono, l'ambito in cui si fanno le ossa prima di affrontare il mondo. Il gioco è fantasia, libertà di espressione e per i bimbi assume una sacralità e una serietà che a volte ci sorprende.
Ecco perché ho scelto di regalare alla mia Nipotina, per il suo secondo compleanno, un set da the in feltro e stoffa che le permettesse di giocare DAVVERO a bere il the...

Devo ammettere che mi sono messa al lavoro un mese prima: dovevo approfittare delle nanne di Polpetta per incollare e cucire (inutile dirvi che lei si svegliava non appena accendevo la colla a caldo... sigh!) e mi sono presa un buon margine di tempo, ma sono certa che in condizioni normali il tutto è più veloce da realizzare!

Partiamo da qui: mia nipote ha da poco scoperto le gioie dell'inzuppare i biscotti dentro al the. Lei li lancia proprio, tutti interi, nella tazzina e poi ripesca i pezzi mollicci con il cucchiaino. Si diverte un mondo e i suoi preferiti sono (come dice lei) gli "ABBACCI"... Come potevo non realizzarle proprio il suo biscotto preferito?
Farlo è molto semplice: feltro marrone scuro e feltro coloro biscotto, ritagliati e poi incollati per formare un abbraccio.

Semplice, vero? I biscotti con le gocce di cioccolato lo sono altrettanto: basta ritagliare la forma del biscotto nel feltro marrone chiaro e incollare poi piccoli cerchietti di feltro scuro. Hmmmm!!!

I miei preferiti però rimangono quelli con le stelline di glassa: per farle ho utilizzato una carta da imballaggio che avevo in casa, fissandole al feltro con la colla a caldo. La carta da imballaggio dà proprio l'idea del lucido della glassa: ottimo risultato!

Prossimamente vi mostrerò il set completo... con pasticcini e bustine di the!