martedì 12 maggio 2015

Felt food: chi vuole un ghiacciolo?

Allora, vi state finalmente godendo questi primi giorni di caldo estivo?
Noi decisamente sì, non ci lasciamo scappare nemmeno un raggio di sole e le bimbe iniziano a sfoggiare un bel colorito, decisamente più sano del pallore che, complici le cento malattie e i conseguenti antibiotici, ci ha accompagnato per tutto l'inverno.

Nell'attesa di inaugurare la stagione dei giochi con l'acqua in giardino (che di bronchiti ne abbiamo abbastanza, grazie, quindi meglio andarci cauti...), ho regalato alle bimbe un nuovo elemento per arricchire la nostra collezione di cibi giocattolo in feltro.

Approfittando del caldo, abbiamo aperto ufficialmente la nostra gelateria!
Che gusto volete?

Per i vostri ghiaccioli di feltro vi basterà avere qualche bastoncino di legno (i più bravi li chiamano abbassalingua, ma anche lo stecchino del ghiacciolo opportunamente lavato va bene!), imbottitura, colla a caldo e naturalmente feltro di ogni colore.


E poi, preparatevi a mangiare quintali e quintali di ghiaccioli (finti)!
Io ho scelto l'improbabile gusto fragola rosa...

Se volete dare un'occhiata agli altri cibi di feltro che arricchiscono la nostra cucina giocattolo, andate a sbirciare la nostra pizza, il set per un perfetto the delle 5, la pastasciutta, il pane e formaggio e l'insalata e, naturalmente, il dolce!

giovedì 7 maggio 2015

Bacchette magiche di riciclo (con l'incarto delle uova di Pasqua)

Tra le tante cose che proprio non riesco a buttare (marito, ogni tuo commento in merito verrà censurato, sappilo!) ci sono gli incarti delle uova di Pasqua. Sono troppo colorati, resistenti, scroccherellanti, sbrilluccicanti e, non ultimo, profumati di cioccolato per finire direttamente nel sacco dell'indifferenziata.
Così me li ritrovo un po' dappertutto per mesi e mesi e ogni tanto ne vado a ripescare qualcuno per realizzare piccoli giochi per le bimbe.

Quello che vi racconto oggi è veramente banale, ma alle piccole è piaciuto tantissimo: ho attaccato con lo scotch qualche strisciolina di incarto delle uova all'estremità di una cannuccia (ma anche un bastoncino va benissimo...) e ho preparato delle bacchette magiche brillanti e rumorose per le bambine.

Come dicevo, a loro sono piaciute tantissimo, in primis perché fanno rumore quando vengono agitate e poi perché, se messe al sole, fanno tantissimi riflessi di luce tutto intorno, con un effetto quasi magico.

Mano grassa di bimba grassa che tiene (miracolosamente ferma) la bacchetta mentre mamma fa la foto!

Poi, si sa, la fantasia dei bambini va oltre la nostra e così le bacchette magiche sono presto diventate delle infallibili armi per scoppiare le bolle di sapone!

Bollaaaaa!!! Dove scappi???

E voi, siete come me imperterriti conservatori delle carte delle uova di Pasqua? Per cosa le usate?

martedì 28 aprile 2015

Il percorso per i pom-pom

Eccoci qui, reduci da una settimana di grandi raffreddori, antibiotici e bronchiti: una settimana di sole chiusi in casa a combattere moccoli giganti e tossi da drago (e stavolta nel giro dei malati mi ci sono trovata pure io!).
Capirete bene che in questa situazione la mente di una mamma le pensa tutte -ma proprio tutte!- per sopravvivere in casa con le due pupattole malate, per cui vi prego di non giudicarmi per l'entusiasmo con cui vi declamerò l'invenzione che ha salvato almeno un paio di pomeriggi: il percorso dei pom-pom!

L'idea mi è venuta mentre le bambine dormivano, stavo riordinando il delirio accumulato un po' ovunque e ho trovato due o tre tubi di cartone di diverse misure (rotoli della carta igienica o dello scottex, ad esempio). Li ho semplicemente attaccati con lo scotch carta alla porta del soggiorno, creando un semplicissimo percorso per pom-pom rotolanti o balzellanti.

Tempo di realizzazione: dai 2 ai 5 minuti netti (ma anche meno, se avete più rotoli e non dovete tagliarli a metà, come ho fatto io).

Risultato? Un successo incredibile: la grande si è divertita a improvvisare gare tra pom-pom rotolanti di diverse dimensioni, la piccola ha imparato, con una velocità incredibile, a infilare i pom-pom nei tubi e a vederli sbucare dall'altra estremità, ridendo come una matta.


Ecco la Polpettona intenta a recuperare il pom-pom dalla ciotolina in fondo al percorso... 


 ... ed eccola testare le diverse possibilità di discesa dei suoi "campioni"!



Non finirò mai di stupirmi del modo in cui i bambini riescano a prendere sul serio e con entusiasmo le idee di gioco più banali e semplici, ma questa è l'ennesima testimonianza del fatto che io dalle mie figlie ho ancora tantissimo da imparare!

giovedì 16 aprile 2015

Giochi sensoriali: la sabbia

Capita anche a voi, a un certo punto dell'anno, di avere un'insaziabile voglia di affondare i piedi o le mani nella sabbia finissima di qualche spiaggia caraibica? A me succede spesso in questo periodo dell'anno, quando i primi caldi mi mettono voglia di calzoncini e infradito e le vacanze estive sono naturalmente ancora lontane anni luce.

Così, quando la scorsa settimana mentre gironzolavo nel mio garden center preferito mi sono imbattuta in un sacco da 25kg (sì ecco, 25 kg... ancora non so come ho fatto!!!!) di sabbia per bambini, non ho potuto fare altro che caricarmelo in macchina e portarlo a casa alle pupattole!

Confesso che già da qualche tempo gironzolavo su internet alla ricerca di una vasca di sabbia da mettere in giardino, ma complici i gatti dei vicini che non perdono occasione per lasciare ricordini in ogni angolo, ho optato per una più sicura scatola di plastica, chiusa con coperchio, e riempita a dovere di sabbia finissima.

Certo, il recinto di sabbia è un'altra cosa, ma ho avuto comunque una conferma: ai bambini basta poco, e l'entusiasmo con cui hanno affondato le mani nella scatola piena di sabbia era tale che in fondo sono stata contenta di non aver comprato una vera sand box!

Le vasche sensoriali si adattano perfettamente alle diverse età delle bimbe, ed è bello vedere come ciascuna si sia approcciata in modo diverso al gioco: la grande ha giocato con formine e animali, mentre la piccola terremotina ha preferito svuotare la scatola, spargendo sabbia per tutto il prato (e anche sui miei pantaloni neri, che lasciare le impronte delle manine sul pantalone della mamma è moooolto più divertente!).

La consistenza particolarmente fine della sabbia ha interessato molto le piccole, soprattutto Maddy che ha "lavorato" con entrambe le manine indifferentemente, scavando nella sabbia anche con la manina più piccola.



Unica avvertenza: alla fine del pomeriggio di giochi con la sabbia in giardino, la vostra voglia di mare e infradito avrà raggiunto livelli da paura!

E se non avete un giardino in cui spargere sabbia come non ci fosse un domani, date un'occhiata alla "sabbia" fai da te che si può giocare anche in casa: cliccate qui per il mio vecchio post in merito!

martedì 14 aprile 2015

Del perché non chiudere un blog... (della serie, l'ennesimo nuovo inizio!)

Mi sto rendendo conto che ultimamente pubblico più post di scuse per la mia latitanza che racconti di quello che faccio con le bimbe, ma se accade ciò è proprio perché faccio così tanto con le bimbe che il tempo e le energie per il blog ultimamente sono sempre di meno.

In questi ultimi tempi sono successe tantissime cose e, anche se i post sono stati pochi, il pensiero è andato spesso a questo spazio virtuale che (chissà come e perché...) continua a vivere e a essere visitato anche se sono latitante.

Mi sono domandata spesso se fosse meglio chiudere il blog con un bel post di saluti e un bel cartello "chiuso per doppia figliolanza" (e si veda la foto, per capire DAVVERO cosa intendo...), ma non sono mai riuscita a darmi una risposta negativa.

Non ho aperto il blog con l'intenzione di guadagnarmi da vivere facendo questo di lavoro, ma con la voglia di condividere quello che si re-impara nella sfida che è essere mamma, una condizione che ci mette inevitabilmente in gioco, che ci chiama a un'attenzione e un impegno che coinvolgono ogni istante della nostra vita, dall'arrivo del nostro pupo e (credo) per sempre.

Nel mio caso specifico, poi, la sindrome di Maddalena ci ha regalato una sfida in più, e proprio dalla gioia che mi arriva dalle sue piccole conquiste quotidiane ho avuto la conferma che questo spazio virtuale non solo deve continuare a esistere, ma può arricchirsi anche grazie alla straordinaria esperienza che da un anno stiamo vivendo.

Per questo nuovo ed ennesimo inizio del blog ho scelto quindi di iniziare dedicando una pagina proprio alla Sindrome di Poland, con la volontà di far conoscere questa sindrome rara e con la speranza di poter essere d'aiuto a chiunque si trovi a fare in conti con questa sfida.

A prestissimo dunque, per tornare a sbirciare tra i pasticci che io e le bimbe combiniamo nei nostri pomeriggi casalinghi!

(Ah sì, nel frattempo abbiamo anche spento la prima candelina di Maddy!)


venerdì 20 febbraio 2015

Kit di carnevale per piccole Aristogatte


Niente, anche quest'anno non ce la possiamo fare: non riusciremo a festeggiare il Carnevale causa (ma guarda un po'!) ennesimo virus che si è stabilito a casa nostra.

Un po' mi dispiace, perché quest'anno la Polpetta di casa si era entusiasmata all'idea della festa in maschera all'asilo e da settimane mi chiedeva di potersi vestire da Minou (siamo nel pieno del tunnel degli Aristogatti già da un po' e attualmente non se ne vede la fine!).

Così mi sono messa al lavoro e le ho preparato un piccolo kit da perfetta Aristogatta: orecchie e coda in stile Minou, un fai-da-te carnevalesco che impegna non più di mezz'ora e che è stato molto apprezzato dall'aspirante gattina.

Vi sarà sufficiente avere un cerchietto, colla a caldo (ma anche ago e filo, se volete fare un lavoro di fino!), un po' di feltro e imbottitura per realizzare coda e orecchie della dolce micetta bianca. Una fessura all'alto della coda vi permetterà di fissarla con un nastro alla vita dei vostri Aristobimbi, mentre con un po' di tulle incollato nel fiocco rosa potrete riprodurre il ciuffetto di pelo bianco di Minou.
Un pantalone e una felpa bianca completeranno il "costume", e non dimenticate gli immancabili baffetti da disegnare a matita sulle guance e al nasino colorato rigorosamente di rosa!



Noi sfoggeremo il nuovo travestimento in occasione di una sfilata carnevalesca nel nostro salone, e ora che ci penso potremmo invitare tutti gli amichetti malati di cui ho notizie in questi giorni... mi sa che, come ha detto la mia amica Gloria l'altro giorno, il costume più gettonato per Carnevale è stato quello da VIRUS!

Buona festa a tutti!

lunedì 16 febbraio 2015

Vasca sensoriale a tema Carnevale!

La maggior parte di voi sarà già alle prese con quel che resta del Carnevale, mentre noi milanesi dobbiamo ancora entrare nel vivo di questa festa grazie al Carnevale ambrosiano.

Il risultato di una settimana intera di asilo (record storico da settembre ad oggi, vi prego di fare una ola adesso!!!) è che Polpetta sta scandendo i suoi pomeriggi urlando "Evviva il Carnevale!" come le hanno insegnato le maestre.
Mi è quindi sembrato doveroso offrire a lei e alla sorellina la possibilità di divertirsi un po' con coriandoli e stelle filanti, anche in casa: una bella scatola capiente, un pacchetto di "coriandoloni", che anche se si spargono in giro per casa li trovi subito, e qualche stella filante. Pochi ingredienti per una vasca sensoriale (o sensory box, come la chiamano quelli bravi) a tema carnevalesco, con un successo assicurato!

Il tutto ha tenuto impegnate le due belve per una buona mezz'ora, tempo infinito in particolare per Maddy che, a 11 mesi, difficilmente riesce a essere coinvolta da un'attività per così tanto tempo. Devo dire che il fatto che riuscisse ad afferrare i coriandoli con entrambe le mai le ha dato parecchia soddisfazione e ne sono contenta, perché il gioco sensoriale è tra le cose su cui voglio puntare di più per aiutarla nell'uso della manina.

Se siete terrorizzate all'idea di raccogliere coriandoli in casa per il resto dei vostri giorni, vi basterà mettere un tappeto o un lenzuolo sotto la scatola che userete per l'attività.
Quindi non avete più scuse: recuperate l'avanzo di stelle e coriandoli e lasciate pasticciare i vostri pupattoli!



Aggiungete anche barattoli per i travasi e piccoli giocattoli da nascondere sotto i coriandoli: le piccole manine laboriose vi ringrazieranno! 




Inutile, vero, che io vi specifichi che Polpetta è di nuovo malata...?