venerdì 12 aprile 2013

Genitori Freestyle – Scelte genitoriali e stili di accudimento



Mi sa che sono una freestyle.
Me lo sono chiesta a lungo, quando ho saputo che sarei diventata mamma: che tipo di genitore sarei stata? Di sicuro avrei commesso errori, tanti, come tutti. Come ogni neo mamma che si rispetti, ho esplorato ogni angolo della rete alla ricerca di articoli, approfondimenti, esperienze ed opinioni per creare il mio manuale mentale di come si fa ad accudire nel migliore dei modi un neonato. Una ricerca quasi superflua, poi, perché praticamente in contemporanea all'annuncio al popolo della mia maternità sono arrivati i temutissimi consigli, quelli non richiesti di chi ti assale con le proprie esperienze assurde di maternità (“il parto? Un trauma!”, “Un bambino? Hai finito di dormire!”), e quindi nella mia mente si è creata una sorta di nube confusa che a tratti aveva i contorni di un quadro apocalittico di notti insonni e pianti isterici.

Il fatto è che, come mio solito, quando sto per affrontare qualcosa che non conosco mi viene un po’ di ansia, mi succede anche quando devo andare in qualche posto e non so la strada... E in questi casi avere mille consigli spesso contraddittori tra loro non aiuta: è come se ti spiegassero tre strade diverse per arrivare nello stesso posto; matematico che ti perdi!

Allora ho adottato una tecnica meravigliosa: sorridere gentilmente, ringraziando chiunque ti dà un consiglio, elargendo anche qualche convinto “hai ragione, proprio così!”, salvo poi fare di testa mia. Perché il migliore consiglio che mi è stato dato, dalle Sante Ostetriche che mi hanno accompagnata nell'avventura di diventare mamma, è che la mamma sono io, e solo io posso sapere cosa va bene e cosa no per la mia bambina. Tipo: come si prende in braccio un neonato? L’avrò allattato nel modo giusto? Si cambia in questo modo il pannolino? Avrò fatto bene? Che ansia...! Che ne sa il bambino di come vanno fatte le cose? Tu sei la mamma e i bambini si adattano come un guanto a quello che fa la loro mamma: basta che lei ci sia, e tutto va bene.

Paradossalmente, la forza mi è stata data proprio dalla mia piccola Polpetta: solo osservando lei sono riuscita a capire che non ci son regole, con i bambini, e che ogni mamma stabilisce con il proprio cucciolo un equilibrio unico che va al di là di regole, metodi e anche dei migliori consigli. Noi, quindi, mi sa che siamo freestyle: artisti della genitorialità, fondiamo tra loro stili diversi per crearne uno che si adatti alle nostre misure di famiglia.

Polpetta è il nostro giudice e il nostro ago della bilancia e per ora sembra una bimba felice: a noi il freestyle piace un casino!!!

Con questo post partecipo al blogstorming di genitoricrescono.com./p>

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