giovedì 21 marzo 2013

Sfide quotidiane e strategie di sopravvivenza: ci vuole stile!


Ci vuole stile. E tecnica, tanta, tanta tecnica. Le mamme lo sanno:  ogni tentativo pianificazione per le giornate viene puntualmente vanificato tra i 5 e i 10 minuti successivi al suono della sveglia (no, in effetti, forse anche prima...). Così si diventa agili come i gatti, plasmabili e “allungabili” un po’ come la mamma degli Incredibili. E incredibili lo si diventa davvero...

Il bello è che stamattina sono arrivata in ufficio quasi (QUASI) puntuale. Striscio il badge e mi siedo. Tutto come ogni giorno, tutto normale, un nuovo inizio davanti al PC. Peccato per il sonno... e le occhiaie da fare invidia a un panda...

Sarà forse che: ore 02.15, Polpetta non respira causa mega raffreddore! Si lamenta nel lettino (già, ci siamo dimenticati dello sciroppo, poveretta, non è nemmeno colpa sua alla fine...), proviamo ad aiutarla... Cerca di pulirle il naso: pianto disperato. Proviamo con il “ciuccia-candela” (altrimenti detto aspiratore nasale”): pianto ancora più disperato. Forse ha la febbre... eh sì, qualche linea... e allora: tachipirina! Nuovo pianto disperato... Eh sì, povera Polpetta, lei ha sonno...  va bene, allora cantiamole una canzoncina... e via col karaoke notturno! Ore 04.15: finalmente ci riaddormentiamo.

Ore 06.30: suona la sveglia (YUPPI!!!). Devo far la doccia, preparare il pranzo da mandare ai nonni insieme a Polpetta, prepararle la borsa con il cambio, allattare la pupa... No, decisamente non posso dormire mezz'ora in più... Insacchetto, allatto, spedisco Polpetta e paccottiglia dai nonni a mezzo SuperPapi e mi appresto a entrare in doccia... Come? 8.15?!? Ma che davvero? Va beh, 5 minuti di doccia, vestirsi al volo e via. Sì però aspetta che le sopracciglia sono un disastro... Doccia, asciuga i capelli, vestiti: però orecchini e collana che ho scelto non c’entrano nulla... 8.34: ottoetrentaquattro?!? Mi devo muovere! Borsa, cappotto, telefono, schiscetta per il pranzo, chiavi, scarpe... già, scarpe! Che non posso certo andare in ufficio in ciabatte! E che scarpe siano: però per una giornata come oggi, che almeno siano scarpe rosse, con tacco 10, che dopotutto oggi è primavera ed è una giornata difficile! Salgo in macchina: 8.50. Però ho ai piedi le scarpe rosse. E con le scarpe rosse si guida come nemmeno Schumacher ai tempi della Ferrari! E alla radio trasmettono anche “Maledetta Primavera”: da cantare a squarciagola tutta la vita!

Insomma, essere mamma e lavoratrice ti costringe a contorsioni spazio-temporali che nemmeno un Supereroe, ma ti aiuta anche a capire che è sempre possibile stare di fronte a quello che c’è e accettarlo con fiducia, serenità e a volte forse anche un pizzico di incoscienza, sempre consapevoli del fatto che ogni fatica è per un bene più grande. E noi che abbiamo sofferto i dolori del parto per regalare una nuova vita, non possiamo che fare nostra questa vera e grande strategia di sopravvivenza quotidiana!

Ringrazio genitoricrescono.com per avermi regalato la possibilità di affrontare questo tema con l’iniziativa blogstorming, a cui partecipo volentieri con questo post.

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